Di questi tempi molti Professionisti si assumono responsabilità dettate da normative che li obbligano ad essere “scettici” nell’ambito dei compiti loro assegnati.
Proprio nel D. Lgs. n. 136/2015 (nell’ambito della revisione legale dei conti) è stato inserito il principio dello “scetticismo professionale”, identificato come principio generale da osservare nello svolgimento dell’attività di revisione legale dei conti insieme ai principi fondamentali di deontologia professionale, indipendenza, obiettività, riservatezza e segreto professionale.
Lo scetticismo professionale (del Revisore) è definito come «un atteggiamento caratterizzato da un approccio dubitativo, dal costante monitoraggio delle condizioni che potrebbero indicare una potenziale inesattezza dovuta a errore o frode, nonché da una valutazione critica della documentazione inerente alla revisione».
In altre parole, tale principio conduce a doversi “non fidare mai” (n.d.r.): ciò è naturale e consequenziale al principio dell’indipendenza del Revisore rispetto al Cliente.
Per contro, in altri ambiti della professione, il rapporto più importante con il Cliente deve essere basato sulla fiducia: in queste due situazioni così vicine, ma così diverse, è compito del Professionista “rendersi conto” della situazione più utile per il Cliente suggerendo la scelta migliore.
Entrando per la prima volta nei sotterranei di una metropolitana di una città sconosciuta, diventa di grandissimo aiuto trovare il cartello che riproduce, in scala, tutta la rete della metropolitana con la scritta “VOI SIETE QUI”, di fianco ad un puntino rosso: rendersi conto significa cercare, leggere e capire il cartello “VOI SIETE QUI”; da quel momento siamo responsabili.
Torino, 1° agosto 2018
Guido Aghem